Testo introduttivo
L’Acciaio…
… atomi di ferro e carbonio…cromo e ossigeno…terra aria fuoco…
… incandescenza liquida che si fa durezza impenetrabile…
… creatura di un tempo lento…certo…ordinato…solido…
… compattezza che sostanzia i suoi legami…
… in sé la realtà…
… dimora di razionali sensi…
… universo delle certezze…
L’acciaio…
È sodalizio di ferro e carbonio, dall’aspetto grigio lucente…
È materiale di aggregazione, resistente alla fatica, alla trazione, alla tensione di snervamento, all’elasticità…
È unione di molecole cristalline reticolate che ne esaltano l’ordine e la compattezza…
È sinonimo di forza, durezza e stabilità…
È dimostrazione di solida e pervicace resistenza della materia che, nata da una fusione, salda i suoi legami intermolecolari per rimandarci la suggestione di una perennità incontaminabile.
Ho affidato all’acciaio il compito di evocare la fermezza e la certezza della realtà, il punto fermo delle circostanze e dei percorsi che si fanno storia di noi e delle genti, sicura e lucida traccia conduttrice di ciò che si è vissuto.
Simbolo di un divenire cosciente, di ciò che siamo e siamo stati, contrapposto certo dell’inquietudine nel divenire spirituale…
Rispettandone la scarsa duttilità, l’ho scolpito modellandolo a freddo, in piano o a sbalzo, forgiandolo, incidendolo e perforandolo, così che una volta sovrapposto, ne calzasse l’armonia di piani e volumi, affiancandosi o immergendosi nei piani della composizione fino a diventarne parte integrante, strutturale, anatomica, ornamentale.
Ho voluto immaginare questo accostamento di elementi metallici alla pietra, al vetro e al bronzo, quali conduzioni indeformabili di percezioni visive, cercando nella presenza della loro virile materialità la lucida chiarezza espressiva di un linguaggio oggettivo.
L’evidente geometria dei volumi e delle linee, la marcatura dei piani e delle superfici accompagna una percezione di consapevolezza di un tempo trascorso, suggerendo simbologie legate ad un passato che si è fatto “storia”.
La forza della sua penetrazione in materiali così dissimili tra di loro, che nulla consente ad un adattamento disordinato, restituisce allo sguardo la sensazione ferma di un dato fattuale avvenuto.
Ancora una volta luce e cromìa sono fondamento e guida dell’immagine, il grigio dei pigmenti, la levigatura e la satinatura come la lucidatura piena degli elementi metallici, percorrendo tutta la gamma della possibile finitura della superficie, diventano conduttori di linee ben definite e di rifrazioni multiple.
Essa, sia che penetri morbidamente e senza riflessi come in un velluto o, al contrario, si rispecchi nella sua vividezza e ne rimandi i bagliori tutt’attorno, evoca una condizione reale che racconta l’altra faccia della storia narrata, quella intransigente dell’accaduto.
All’acciaio quindi il compito di emancipare la certezza di ciò che è successo, motivando forse ciò che è prevedibile possa succedere…
Da: Relazione che riguarda l’uso dell’acciaio nella scultura. Lucca, 28/02/2016
Claudia Amari